La caratteristica essenziale dell’ISEE, il dato della giacenza media da rispettare. Un errore che si deve evitare.
Lo strumento con il quale famiglie e cittadini in genere accedono a prestazioni, bonus e agevolazioni è, come noto, l’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Possiamo definirlo come una vera e propria fotografia della condizione economica del nucleo familiare, cioè di quelle persone che sono parte dello stato di famiglia e coabitano nella medesima abitazione.
Quindi l’ISEE mostra il livello economico della famiglia riportando tutte le voci di ricchezza riferibili allo stesso nucleo dalle proprietà immobiliari alle rendite finanziarie, dai redditi da lavoro alle autovetture possedute. Da considerare che gli elementi economici sono solo alcuni degli aspetti considerati nell’ISEE, determinanti sono anche quelli anagrafici e sociali, ad esempio il numero di componenti della famiglia o la presenza di disabili nel nucleo familiare.
Dunque l’ISEE non è una semplice somma delle ricchezze possedute, ma il risultato di un insieme di variabili sociali e non solo economiche. Famiglie con livelli economici molto simili, potrebbero avere valori ISEE diversi proprio a causa della presenza di caratteristiche anagrafiche differenti. Questo aspetto non va mai dimenticato, così come quello relativo alla durata e validità dell’Indicatore economico.
La stima dell’ISEE è effettuata sulla base delle informazioni inserite nella Dichiarazione sostitutiva unica (DSU) ed è valida fino al 31 dicembre dell’anno in cui si presenta. Quindi proprio questi giorni chi intende richiedere prestazioni o agevolazioni basate sull’ISEE, deve ricordare di aggiornare la propria documentazione. Ma esiste un altro aspetto centrale che riguarda il riferimento temporale dell’ISEE.
Per ottenere l’ISEE si deve presentare la DSU che contiene determinate informazioni, ad esempio la composizione della famiglia, i dati anagrafici dei singoli componenti, il patrimonio immobiliare, i redditi, il beni mobiliari e così via. Ma le informazioni economiche necessarie per la DSU, come il modello 730, il Redditi Persone Fisiche (PF), la giacenza media annuale devono riferirsi al secondo anno precedente la domanda.
In altre parole, un dato importante come la giacenza media dei conti correnti o della carte prepagate deve essere quella del 2023, per rientrare nell’ISEE ordinario 2025. Solo in questo modo si ottiene una Dichiarazione sostitutiva valida per aggiornare l’ISEE ordinario o standard che sia.
Esiste un altro tipo di ISEE, il cosiddetto ISEE corrente, che prende in considerazione redditi degli ultimi 12 mesi e patrimoni al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU. Ma l’ISEE corrente è richiedibile solo in presenza di riduzione consistenti di reddito o patrimonio.
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