Cosa stanno trovando nelle bottiglie d’acqua minerale: inquietante

Acqua minerale in bottiglia, allarme e preoccupazione per la sicurezza dei consumatori. Che cosa sta succedendo.

Il consumo di acque minerali in Italia è molto sviluppato, con milioni di bottiglie vendute e una media di oltre 250 litri annui a testa. Si tratta di cifre enormi che fanno del mercato italiano il più importante del continente su questo fronte. I motivi del successo sono diversi.

prendere acqua minerale su scaffale
Cosa stanno trovando nelle bottiglie d’acqua minerale: inquietante – uilcalecce.it

Si va semplicemente dalla gratificazione personale, come rilevato dal CENSIS in una ricerca sulle ragioni del consumo di acqua minerale. Per gli italiani l’acqua minerale è buona e piace, si beve perché fa bene alla salute e perché è sicura. Ma realmente le cose stanno così? L’acqua minerale è veramente più sicura di quella del rubinetto? Secondo alcuni studi bisogna essere preoccupati, invece, vediamo i motivi.

Acque minerali, sono davvero sicure?

I PFAS sono composti chimici di sintesi, sostanze perfluoroalcaliniche utilizzate in moltissime produzioni industriali di largo utilizzo, per le loro caratteristiche di resistenza termica e chimica. Sono inoltre impermeabilizzanti e idrorepellenti e quindi sono largamente usati in prodotti come pentole antiaderenti, tessuti idrorepellenti, schiume antincendio e negli imballaggi alimentari.

bicchiere acqua in mano
Acque minerali, sono davvero sicure? – uilcalecce.it

Purtroppo i PFAS, non sono soltanto degli inquinanti con una durata lunghissima, con tempi di degradazione di centinaia se non migliaia di anni, capaci quindi di sedimentarsi in tutti gli ecosistemi. I PFAS sono estremamente tossici e dannosi per la salute degli organismi cui vengono a contatto, inclusi gli esseri umani. Studi epidemiologici hanno dimostrato che l’esposizione prolungata con questi prodotti di sintesi espone a malattie cardiovascolari, a danni al sistema immunitario, a problemi endocrini e all’aumento del rischio di tumori.

L’uso massiccio di PFAS incrementa i rischi legati alla loro dispersione. Recenti studi hanno rilevato la presenza di questi pericolosi inquinanti nelle acque potabili di diversi paesi, dal Regno Unito alla Cina. Non solo, i ricercatori hanno analizzato anche campioni di acque minerali segnalando la presenza diffusa di composti delle famiglia dei PFAS, con concentrazione e contaminazione preoccupanti.

Si tratta quindi un problema diffuso e globale, che nelle acque minerali raggiunge livelli maggiori che in quelle di rubinetto. Si sfata così il mito della salubrità delle acque minerali, almeno per quanto riguarda questi dannosi prodotti di sintesi. La contaminazione non varia a seconda la tipologia di acqua, né di contenitore. Inoltre il rischio si accresce per l‘effetto di accumulo dei PFAS nell’organismo.

Si tratta di un problema da non sottovalutare, proprio per gli effetti sulla salute pubblica a medio e lungo termine. In Italia e in Europa sono già presenti normative severe per la limitazione dei PFAS, ma il pieno regime di controlli è rimandato al 2026, una data ancora lontana che espone a pericoli la salute dei consumatori.

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