ISEE 2025, attenzione a consegnare tutti i documenti necessari: ecco cosa fare se ci si dimentica di comunicare la giacenza media di una carta.
L’inizio di un nuovo anno significa sempre l’inizio di una nuova fase di vita, nella quale si può rilanciare con i propri obiettivi e le proprie determinazioni. Spesso coincide con l’inizio di un nuovo lavoro oppure di un nuovo percorso di studi, ma come al solito alle tante attività della nostra vita privata dobbiamo affiancare anche delle pratiche burocratiche da sbrigare.
Gennaio è infatti il mese in cui si compila il modello ISEE, ovvero l’indicatore della situazione economica equivalente; in questa dichiarazione, si tiene conto dei redditi, dei patrimoni (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche specifiche di un nucleo familiare, dalla tipologia alla numerosità.
Sono diversi i documenti da presentare affinché la dichiarazione sia corretta, ma cosa succede se ad esempio, per errore, dimentichiamo di inserire nei dati anche la giacenza media di una delle nostre carte di credito? Ecco come fare per poter rimediare ed evitare di incorrere nelle eventuali conseguenze, fortunatamente c’è un modo per poter colmare la precedente dimenticanza.
ISEE 2025, cosa fare se ci si è dimenticati di dichiarare una giacenza media
Nel caso specifico, per prima cosa, è bene controllare i documenti bancari per identificare l’importo della giacenza media dimenticata, oltre a verificare se effettivamente tutti gli altri dati inseriti e dichiarati sono corretti. A quel punto, si può presentare un nuovo modello DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) aggiornato con la giacenza media precedentemente trascurata.
E’ possibile effettuare questa operazione anche a calcolo ISEE avvenuto, purché la situazione reddituale o patrimoniale sia ancora riferita all’anno di competenza richiesto. Nel caso in cui l’ISEE sia stato elaborato inserendo i dati sul portale INPS, è necessario accedere al proprio profilo e compilare una nuova DSU, inserendo i dati mancanti.
In alternativa, ci si può rivolgere ai professionisti del settore o al CAF di competenza, ai quali avevamo già affidato in precedenza il compito di elaborare l’ISEE, chiedendo una nuova DSU con i dati corretti. Nel caso di errore in buona fede, è bene rimediare subito e anche specificare i dettagli della situazione, una dichiarazione che potrebbe essere utile in caso di controlli futuri.