Il 2025 porta con sé delle significative novità nel campo della raccolta dei rifiuti. Chi commette questo errore con la spazzatura adesso rischia multe fino a 2.500 euro.
Con l’inizio del nuovo anno l’Italia ha adottato nuove regole per la gestione dei rifiuti. Si tratta di una normativa che di fatto gioca d’anticipo su alcune direttive europee che mirano a rendere più efficiente la raccolta differenziata e ridurre in maniera significativa i rifiuti destinati alle discariche.
La base di partenza per un futuro più sostenibile in direzione di un’economia circolare è il Decreto Legislativo n. 116/2020. La novità intende incoraggiare i cittadini ad agire in maniera più responsabile nel campo della gestione dei rifiuti quotidiani. Ma non sono tutte rose e fiori perché chi non rispetterà le nuove regole rischia multe salate, fino a 2.500 euro.
Dal 1° gennaio 2025 sono dunque cambiate le cose per quel che riguarda la raccolta differenziata. Il principale scopo delle nuove norme è chiaro: separare in maniera più precisa i rifiuti differenziati così da promuovere il riciclo e ridurre al minimo l’impatto ambientale. In particolare le nuove norme si concentrano su alcune categorie particolari di rifiuti, bisognosi di trattamenti specifici.
Spazzatura, dal 1° gennaio 2025 cambia tutto: questo errore può costarti multe fino a 2.500 euro
La principale novità è quella relativa a tessuti e indumenti. Da quest’anno non si potranno più gettare nei bidoni dell’indifferenziato. Questi materiali andranno depositati in cassonetti appositamente dedicati, spesso in gestione a organizzazioni attive nel settore del riciclo o del riutilizzo.
È noto infatti che l’industria del tessile rappresenta una delle più cospicue fonti di inquinamento a livello globale e le novità normative mirano proprio a incentivare la filiera sostenibile nel campo del tessile e a ridurre gli sprechi. Come anticipato chi violerà la nuova regolamentazione rischia multe fino a 2.500 euro.
La lista dei materiali da non conferire più nell’indifferenziato è stata estesa a categorie un tempo smaltite scorrettamente. Come detto, alle categorie tradizionalmente destinate a rimanere fuori dal secchio dell’indifferenziato (scarti organici, vetro, materiali elettronici, plastica, carta e cartone, vernici, ecc.) sono stati aggiunti i tessuti e gli indumenti, da smaltire in appositi cassonetti.
Attenzione anche agli imballaggi sporchi o unti. Spesso questi materiali contaminano i bidoni dell’indifferenziato. Andrà verificato con attenzione se c’è la possibilità di separarli o di conferirli in maniera adeguata. Così facendo l’Italia punta a mettersi in prima linea nella gestione sostenibile dei rifiuti e nella lotta all’inquinamento.