Cosa significa per la psicologia l’ansia di voler fare tutto da soli senza mai degnarsi di chiedere aiuto anche quando gli altri sarebbero disposti a darcelo?
A volte capita di incrociare persone che tendono a fare tutto da sole: accentratori dell’azione, monopolisti del fare che sembrano andare in crisi all’idea di dover chiedere aiuto a qualcuno per qualcosa. È un po’ un mito della nostra epoca: quello dell’autosufficienza ad ogni prezzo, dell’assoluta indipendenza da tutto e tutti.
Siamo in difficoltà con uno dei tanti apparecchi elettronici delle nostre vite? La tv o lo smartphone non vanno? Chi ha questa mentalità autarchica non si sogna nemmeno di chiedere aiuto agli altri. Non sia mai! La difficoltà deve essere risolta da sé, con le proprie mani. È il mito del self-made man che non cessa di fare danni. Nessuno di noi infatti è totalmente indipendente.
Siamo sempre dipendenti da qualcuno o da qualcosa. Ma chi vuol fare tutto da solo senza mai chiedere aiuto preferisce, evidentemente, cullarsi nell’illusione opposta. Che significato ha questo comportamento per la psicologia? Diciamo subito che la voglia di essere totalmente autosufficienti può essere interpretata in diverse maniere. Vediamone alcune.
Fare tutto da soli, rifiutare ogni aiuto: significato psicologico di questo comportamento
I miti del nostro tempo celebrano indipendenza e autonomia come segni di forza e autosufficienza. In realtà, come spesso capita, questi desideri potrebbero celare qualcosa di molto diverso. Come una profonda solitudine. Le persone che si fanno un punto d’onore dell’arte di arrangiarsi sempre da sole potrebbero in verità avere un forte desiderio di connessione.
Il loro problema piuttosto è un altro: il timore di aprirsi agli altri. Pertanto l’esasperata volontà di fare tutto da soli potrebbe precipitare in una sorta di spirale isolazionista. In altre parole ci si rinchiude in una torre d’avorio dove ci si isola dagli altri. La libertà, in questo caso, appare più simile a una gabbia dorata che non agli ideali di indipendenza tanto celebrati a parole.
Non voler mai delegare a nessuno, rifiutarsi di chiedere supporto: tutti questi comportamenti potrebbero essere originati da una mania di controllo. Alla base di tutto può esserci il sospetto che gli altri non si rivelino all’altezza delle nostre aspettative. Insomma, che non facciano le cose “come si deve”. L’idea di lasciare qualcosa di importante in mano altrui genera ansia.
Infine, l’uomo (o la donna) che non deve chiedere mai e si propone come magico risolutore di tutti i problemi può avere paura di essere percepito come debole, incompetente, bisognoso. Come qualcuno che non sa il fatto suo, in altre parole. È la paura del giudizio qui a giocare un brutto scherzo, caratteristica tipica di chi ha un’autostima sotto i tacchi e teme come la peste le critiche altrui.