In caso di bonifico al figlio, un qualcosa che non è per niente raro, andiamo a vedere in quali caso l’Agenzia delle Entrate fa scattare i controlli per vederci chiaro. Auguriamo per questo una buona lettura a tutti.
Da genitore, come è normale che sia, si ha su tutti un obiettivo primario: quello di provare ad assicurare, nei limiti del possibile, un futuro il più roseo possibile alla propria famiglia ed in particolar modo alla prole. La situazione, però, da questo punto di vista, complici questioni di natura lavorativa ed anche sociale, è allarmante. Piuttosto che regalare oggetti che vengono poi consumati in poco tempo e presto dimenticati, molti preferiscono donare denaro, che possa rappresentare in futuro una base su cui costruire il proprio futuro.
In tal senso, c’è da sottolineare un cambiamento non di poco conto negli ultimi anni. I pagamenti in contanti stanno diventando sempre più desueti, con le persone che, anche per ragioni di sicurezza, preferiscono effettuarli tramite metodi di pagamento alternativi. Come, per esempio, i bonifici. In tal senso, se vuoi effettuare un bonifico a tuo figlio ma vuoi evitare gli eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, più che altro per non far scattare inutili allarmi, ecco come bisogna fare.
Bonifico al figlio, come evitare eventuali controlli del Fisco
La prima cosa da dire è soffermarci sui casi in cui il bonifico in questione va dichiarato per ragioni di natura fiscale. In tal senso, esso andrà dichiarato nel momento in cui supera il milione di euro. Fino a questa soglia, infatti, la donazione è esente da ogni tipo di imposta, mentre la parte eccedente rispetto al milione ha delle imposte pari al 4% in termini di aliquota. I controlli fiscali, però, possono scattare anche in altre situazioni.
Tendenzialmente, infatti, non vengono analizzate queste donazioni, a patto ovviamente sempre che il denaro da parte del donante sia tracciabile. Questo vuol dire che il conto in questione sia alimentato, per così dire, dall’accredito dello stipendio o della pensione. Bisogna, però, sempre prestare una grande attenzione all’aspetto relativo alla causale, fondamentale per far luce su questo trasferimento di denaro.
Causale per una donazione alla prole: cosa sapere
La causale più adatta da questo punto di vista è quella che recita “donazione” o, in alternativa, “regalo“. Attenzione, in tal senso, se si tratta di una donazione diretta o di una donazione indiretta. Nel primo caso si tratta di un bonifico non finalizzato ad uno scopo specifico, mentre nel secondo caso serve ad acquistare un bene preciso. In questo caso meglio specificare anche il fine di questo regalo: “Donazione per l’acquisto di una casa“.