Mobbing: un fenomeno da debellare

Convegno Nazionale UIL CA

Hotel HermitageGalatina (le)

16 giugno 2000

 

 

 

Intervento di Oronzo Pedio

Segretario Responsabile UIL C.A. di Lecce

 

I

nizio questo mio breve intervento ringraziando innanzitutto, a nome della Segreteria Provinciale UIL Credito Esattorie e Assicurazioni di Lecce …  dei Componenti del Direttivo Territoriale, tutti i Partecipanti a questa giornata di riflessione su un tema così importante qual è il Mobbing.

Ringrazio personalmente, inoltre, coloro che, con la loro partecipazione a questo Convegno, con il loro contributo, consentiranno di affrontare la discussione su un fenomeno che coinvolge, giorno dopo giorno, un numero sempre maggiore di Persone.

L’organizzazione di questa giornata, che ci ha visti promotori unitamente alla Uilca Nazionale e alla Uil di Lecce , è stata alquanto impegnativa ed ha richiesto un notevole dispendio di energie tutte finalizzate alla realizzazione di un incontro che, riteniamo, sarà utile per i Lavoratori e per i quadri sindacali presenti.

 

Nel corso delle numerose riunioni organizzative tenute dalla nostra Segreteria Provinciale abbiamo unanimemente concordato che il nostro intervento sarebbe stato alquanto limitato, per non sottrarre tempo ai preziosi interventi dei relatori e per lasciare ampio spazio agli interventi liberi. Fedeli, quindi, ad un ruolo orientato al servizio dei Lavoratori e lontani da ogni schema di facile e improduttivo protagonismo.

 

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Abbiamo conosciuto il termine “Mobbing” grazie al Convegno organizzato dalla UIL CA di Bologna nel 1999. Convegno cui ha fatto seguito quello di Torino del Febbraio scorso. (Abbiamo il piacere e l’onore di avere qui, fra noi, il promotore dell’iniziativa emiliana, il Segretario Nazionale UIL CA Massimo Masi e il promotore del Convegno di Torino, Duilio Gandolfi, della Direzione Nazionale UIL CA).

 

Spinti dall’interesse sull’argomento abbiamo immediatamente avviato una ricerca sui siti Internet delle varie Associazioni contro il Mobbing recuperando diverso materiale molto interessante. (Dobbiamo segnalare che la documentazione più puntuale l’abbiamo trovata sul sito dell’Associazione Prima di Bologna di cui è Presidente il Dr. Ege, oggi nostro ospite).

 

Abbiamo raccolto in un fascicolo tale materiale, (naturalmente tutte le fonti di provenienza sono state accuratamente citate), e lo abbiamo successivamente inviato ad un gran numero di Colleghi.

 

Nel giro di pochi giorni ho ricevuto, personalmente, una serie impressionante di telefonate da parte di Lavoratori che, riconoscendosi in certe situazioni, chiedevano sia un maggiore approfondimento che l’avvio di un costruttivo confronto di conoscenza. In nessun caso ho avuto modo di riscontrare atteggiamenti di banalizzazione o, peggio ancora, di sufficienza nei confronti di un problema alquanto sentito nel nostro settore e nel nostro Territorio. (Un settore, quello del Credito, in fase di profonda ristrutturazione).

 

Non tocca a me parlare di Mobbing, tuttavia, vorrei sinteticamente accennare alcune considerazioni. Dal nostro studio abbiamo potuto evincere che il Mobbing, termine relativamente nuovo, esprime, in realtà, concetti vecchissimi e ampiamente noti. Infatti, il terrore psicologico sul posto di lavoro, le vessazioni, le angherie e le continue pressioni attuate da superiori nei confronti di sottoposti o tra colleghi sono sempre esistite. Le cause scatenanti possono essere molteplici (abbiamo modo di verificarlo quotidianamente), e orientate all’isolamento di una persona, ritenuta in qualche modo scomoda. Oggi, grazie agli studi di autorevoli esperti sul tema, è possibile definire quei fenomeni di malessere psico-fisico che, in passato, venivano classificati con il termine generico di stress. Sovente, il disagio denunciato dalle vittime del mobbing, viene scambiato per psicosi individuale o mania di persecuzione.

 

Come dirigenti sindacali spesso ci troviamo a fare i conti, nelle aziende, con situazioni di estremo disagio, soprattutto organizzativo, che generano i comportamenti sopra accennati. Il nostro impegno, in questi casi, è quello di intervenire, con ogni strumento a disposizione, a tutela della dignità ed integrità dei Lavoratori interessati. Possiamo affermare, sicuri di non essere smentiti, che il terrore psicologico sul posto di lavoro, il ricatto morale, l’estrema pressione, le vessazioni ed altri fenomeni simili sono presenti in molte realtà del nostro settore. In più di un Istituto della nostra Provincia. La difficoltà sta nell’emersione, nella mancanza della denuncia… tutti atteggiamenti dettati da un forte condizionamento culturale proprio della nostra terra: “il lasciar correre per evitare conseguenze forse più gravi... ”  (trasferimenti… ecc.)

 

Ho avuto modo di leggere numerosi articoli sul Mobbing; molti affrontano il problema con un approccio costruttivo dando il corretto rilievo al fenomeno senza pericolose enfatizzazioni.

Altri, invece, affrontano l’argomento in maniera che suscita perplessità. Mi riferisco, in particolare, ad un articolo a firma di Mario Giordano, apparso su Il Giornale del 20 febbraio scorso, dal titolo di per se stesso fin troppo esplicativo: “Così chi odia il lavoro può farsi pagare due volte. Un pezzo a tratti ironico teso all’affermazione dell’inesistenza del Mobbing. Una sufficienza di approccio inconcepibile ed inaccettabile. Cito testualmente alcuni passi: “La nuova mania è il Mobbing…” “… il malanno è diventato in pochi mesi l’argomento principe dei salotti “”in…”” … Adesso, invece, se non dichiari un po’ di Mobbing sei un fallito…” Così dietro il continuo discorrere della nuova malattia da cocktail party, s’intravede, più che un’ansia di conoscere, soltanto una folle ostinazione tra lo zapatista e il leoncavallino: abbasso il libero mercato…” e via di seguito.

Affermazioni, a mio avviso, del tutto gratuite, forse dettate da scarsa conoscenza del fenomeno.

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Nella lettera indirizzata ai Lavoratori del nostro settore abbiamo affermato che, per quanto ci riguarda, questo non rimarrà un momento fine a se stesso.

Auspichiamo, anzi sollecitiamo, un percorso comune su questo tema con le altre Organizzazioni Sindacali Territoriali. Siamo convinti, infatti, che soltanto l’unione di tutte le forze ci consentirà di costruire progetti di prevenzione indispensabili alla sconfitta di quella che sta diventando una vera e propria piaga sociale: il Mobbing.